Il contesto storico: l’occupazione italiana della Grecia

L’invasione Italiana della Grecia cominciò il 28 ottobre 1940 nel quadro della campagna dei Balcani della seconda guerra mondiale.

Benito Mussolini al fine di affermare il ruolo italiano nell’alleanza con la Germania nazista e la funzione autonoma dell’Italia fascista nel conflitto mondiale in corso decise un’offensiva del Regio Esercito italiano a partire dalle sue basi in Albania (controllata dagli italiani fin dall’aprile 1939) verso la regione dell’Epiro in Grecia.

Mal pianificata ed condotta con forze insufficienti e scarsamente equipaggiate, l’offensiva italiana si rivelò un disastro: bloccato l’attacco nemico, le forze greche del generale Alexandros Papagos, appoggiate da unità aeree della Royal Air Force britannica, passarono al contrattacco. 

La guerra si ritrovò in una situazione di stallo fino all’aprile 1941, quando la Germania invase, con un’azione fulminea, la Jugoslavia e la Grecia.

ll 27 aprile le truppe tedesche fecero entrarono ad Atene, mentre tra il 28 e il 30 aprile le truppe italiane occuparono le isole Ionie,  il 20 maggio i tedeschi diedero avvio all’invasione dell’isola di Creta. Concluse le ostilità la Grecia fu sottoposta a un duro regime di occupazione, e nonostante i tedeschi avessero insediato ad Atene un governo collaborazionista presieduto dal generale Tsolakoglu il territorio greco finì spartito tra le nazioni dell’Asse.

L’occupazione militare della Grecia fu impegnativa per l’Italia, la Resistenza greca fu molto attiva nelle regioni settentrionali, Epiro e Tessaglia, mentre nelle isole non fu mai particolarmente forte, per cui le truppe italiane furono li lasciate per compiti più di polizia che di repressione violenta. l’occupazione determinò un periodo durissimo in Grecia, la difficolta di approvvigionamento di alimentari provocò carestia, malattie e almeno 360.000 morti.


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